Come detto si tratta di pavimentazione in opus sectile a base marmorea a
motivi complessi.
Della pavimentazione si conservano i resti di cinque formelle disposte in
senso est-ovest e con perfettamente allineate, circondate lateralmente da
lastre marmoree di reimpiego e da una moderna pavimentazione in cemento. Le tre
formelle centrali, accomunate dallo stesso motivo decorativo, sono costituite
da un quadrato curvilineo aperto in giallo antico al centro del quale si trovano
cerchi in porfido verde, listellati in giallo antico
(formelle 2 e 4), o con un quadrato in giallo antico iscritto (formella 3). I
quarti angolari, in pavonazzetto brecciato, listellati alternativamente in
porfido rosso e verde, sono decorati da elementi decorativi bilobati e da
elementi “gigliati” estroflessi, formati da uno scudo in pavonazzetto e da piccole volute in porfido verde e
sormontati da una punta di lancia in porfido rosso. L’effetto complessivo della
decorazione, ottenuta dall’unione di quattro formelle, è quello di ampie
circonferenze decorate da motivi quadrilobati alternati ad elementi gigliati.
Al centro è inserita una stella di quattro punte in porfido verde decorata da
un dischetto in giallo antico. Le formelle esterne presentano una stella
a quattro punte in giallo antico bordata da listelli alternativamente in
porfido verde e rosso. Al centro delle stelle è inserito un disco in porfido
verde con un quadrato in giallo antico iscritto. Gli spazi angolari di risulta
sono decorati da motivi floreali lobati e cuoriformi bordati da listelli in
porfido verde. All’interno dei petali cuoriformi è inserito un motivo gigliato,
costituito da due piccole volute e da un punta di lancia in porfido rosso.
L’effetto complessivo è quello di una composizione formante ottagoni decorati
da motivi floreali ad otto petali dei quali quattro lobati e quattro
cuoriformi. Attorno alle formelle in sectile, lungo l’emiciclo dell’abside e
nelle conche laterali, sono inserite delle lastre rettangolari di marmi diversi
di reimpiego. Si riconoscono, in particolare, lastre in verde antico, giallo antico, in marmi bianchi e,
probabilmente, in africano. Per quanto riguarda gli aspetti
tecnici, lo spessore delle lastre non è uniforme, ma variante: lastre in
pavonazzetto cm 0.6-1.4, lastre in porfido rosso cm 1.5, lastre in porfido
verde cm 1-2.5, lastre in giallo antico cm 1. I singoli elementi marmorei,
inoltre, risultano dalla connessione, generalmente grossolana, di più lastrine
dello stesso materiale. Per quanto concerne la sintassi del pavimento, è
possibile che le formelle in sectile a motivi complessi fossero utilizzate come
motivo decorativo centrale della trichora, in corrispondenza dell’altare.
Voglio chiudere questo breve post riportando l'attenzione del lettore ai
pavimenti con disegni analoghi che ho ritrovato ad Ostia, Castellamare di
Stabia e Pompei come e' possibile vedere dalle foto qui riportate.
Il restauro degli affreschi della Cappella dei SS Martiri nel complesso Basilicale di Cimitile
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