I matematici a lungo si sono chiesti se fosse possibile esprimere il numero
33 e 42 come somma di 3 cubi, cioe’ se l’equazione 33=x3+y3+x3
e 42=x3+y3+z3 avesse
una soluzione. Si sa che 29 puo’ essere
scritto come 33+13+13, per esempio, mentre 32
non e’ esprimibile come somma di 3 interi ognuno elevato alla terza potenza; ma
dopo circa 60 anni nulla si sa per il 33 e 42.
Negli ultimi mesi, Andrew
Booker un matematico dell’Universita’ di Bristol
ha finalmente risolto l’enigma grazie all’utilizzo di potenti supercomputer. Ha
scoperto che:
1.
33=(8,866,128,975,287,528)³ +
(–8,778,405,442,862,239)³ + (–2,736,111,468,807,040)³
2.
42=(-80,538,738,812,075,974)3
+ (80,435,758,145,817,515)3 + (12,602,123,297,335,631)3
Si tratta di interi con un elevato numero di cifre (16 e 17). Pensate che
questi numeri hanno un ordine di grandezza 7/8 volte maggiore della distanza
Terra-Sole espressa in Km. Da qui si evince la necessita’ dell’impiego di
supercomputer per portare a termine la ricerca di tali mostri numerici. Questa
notizia si e’ subito diffusa sulla rete e c’e’ stata una grande euforia da
parte degli ambienti di Teoria dei numeri. Ma perche’? Di sicuro una parte e’ giustificata dalla
difficolta’ nel trovare la soluzione di queste equazioni. E’ dal 1955 che i
matematici hanno provato a trovare le soluzioni intere che soddisfano
l’equazione:
k = x³ + y³
+ z³
con k, x, y e z numeri interi.
In alcuni casi le soluzioni sono facili, come per k=29; altre volte si sa
che la soluzione non esiste, come per tutti i numeri k che lasciano un resto di
4 o 5 quando divisi per 9, come per il numero 32. In genere pero’ le soluzioni
non sono cosi triviali, come per il caso di 33 e 42 dove i 3 interi sembrano
quelli di un biglietto della lotteria senza alcuna struttura prevedibile.
Al momento, per i matematici il solo modo per scoprire queste soluzioni e’
l’utilizzo della forza bruta dei computer per provare le differenti
combinazioni di cubi di interi e sperare nella vittoria. Con la soluzione trovata da Booker non ci sono
altri interi k al di sotto di 100 per cui non si conosce la soluzione
dell’equazione cubica. Questo risultato e’ arrivato non solo grazie
all’utilizzo di un supercomputer molto veloce ma anche grazie ad un nuovo modo
di effettuare la ricerca delle soluzioni (nuovo algoritmo).
E per k maggiore di 100 cosa succede? Ci sono al momento 11 interi che
ancora resistono tra 100 e 1000 e una infinita’ di essi oltre 1000. Purtroppo non c’e’ alcuna indicazione
teorica, nessun pattern che possa permettere ai matematici di avere un’idea di
dove cercare. Il classico ago in un pagliaio.
Ma allora, perche’ impegnare del tempo nella ricerca di questi numeri?
Quello che e’ interessante, secondo Booker, e’ che ogni nuova soluzione
puo’ aiutare a decidere cosa e’ vero circa il problema della somma dei 3 cubi. L’equazione di
questo problema
k = x³ + y³
+ z³
e’ quella che I teorici chiamano un’equazione
Diofantea, una specie di struttura algebrica, le cui
proprieta’ hanno affascinato i matematici per millenni. Queste equazioni sono
delle equazioni polinomiali le cui variabili sconosciute hanno dei valori
interi. Esse compaiono in diversi problemi, anche piuttosto semplici della vita
quotidiana. Esistono anche i sistemi di equazioni diofantee che rappresentano
una naturale estensione delle equazioni. Ad esempio, si immagini che un negoziante debba acquistare
un certo numero di maglioni a collo basso da 40 € ed un certo numero di
maglioni a collo alto da 60 €, avendo a disposizione 560 €. Si desidera sapere
quanti maglioni di un tipo e quanti dell’altro riesce ad acquistare,
nell’ipotesi di voler spendere l’intera cifra a disposizione. Indicando con y
il numero di maglioni a collo basso acquistati, ovviamente intero, essendo
improbabile che il negoziante voglia acquistare mezzo maglione, e con x quello
dei maglioni a collo alto, deve essere
40y + 60x = 560
→ 2y + 3x = 28 .
Si tratta di un’equazione in due incognite con coefficienti interi di cui
si ricercano le soluzioni intere.
Qualche elementare considerazione numerica fornisce i risultati presentati
nella tabella precedente. Dunque, il negoziante ha alcune possibilità,
rappresentate dai quattro punti evidenziati in figura, e deciderà di approvvigionarsi
di un tipo oppure dell’altro tipo di maglione, a seconda delle scorte di
magazzino che possiede. È opportuno sottolineare che, se non vi fosse stato il
vincolo delle soluzioni intere, il problema avrebbe ammesso infinite soluzioni,
rappresentate da tutti i punti che si trovano sulla retta di seguito disegnata.
Se il negoziante dell’esempio appena sviluppato avesse avuto a disposizione
solamente di 550 €, decidendo sempre di spendere l’intera somma a disposizione,
come sarebbe cambiata la soluzione? Ebbene, sembra incredibile, ma non esiste
alcuna combinazioni di numeri interi che soddisfa l’equazione
40𝑥 + 60𝑦 = 550 → 4𝑥 + 6𝑦 = 55.
È facile convincersi di quanto affermato, osservando che il primo membro è
sempre un numero pari, mentre il secondo è dispari.
Le proprieta’ fondamentali delle equazioni Diofantee, ancora impegnano i
matematici di tutto il mondo. Per esempio, non esiste nessun metodo affidabile
che ci possa dire se una equazione Diofantea abbia o no una soluzione. Secondo
Booker, il problema della somma dei 3 cubi e’ una tra le piu’ semplici delle
equazioni Diofantee. E’ esattamente alla frontiera di cosa puo’ ancora essere
maneggiato anche se con difficolta’. Per questa ragione, gli esperti di Teoria dei
Numeri sono desiderosi di capire tutto quello che c’e’ da capire sulla somma
dei 3 cubi.
Un risultato sicuramente piu’ eclatante, sarebbe quello di provare la
congettura che
k = x³ + y³ + z³
ha un’infinita’ di soluzioni per ogni numero intero k, ad eccezione di
quelli che hanno come resto 4 o 5 quando divisi per 9. Gli strumenti concepiti
per tale dimostrazione potrebbero aiutare a forzare la logica del problema o
essere applicati ad altre equazioni Diofantee. I risultati di Booker, offrono
un supporto per questa congettura, dando ai matematici una maggiore confidenza
sulla ricerca della dimostrazione. In realta’, ogni qualvolta i matematici
hanno fatto una ricerca estendendo l’intervallo numerico, hanno trovato nuove
soluzioni rimuovendo cosi possibili controesempi alla congettura.
Ma chi era Diofanto? Vissuto nel III secolo dopo Cristo, è considerato l’iniziatore del
calcolo algebrico. Scrisse un trattato sui numeri
poligonali e sulle frazioni, ma la sua opera
principale sono gli Arithmetica, un trattato in tredici volumi dei quali
soltanto sei sono giunti fino a noi. La sua fama è principalmente legata a due
argomenti: le equazioni indeterminate ed il simbolismo matematico. Ben poco si
sa della sua vita e quel poco è stato trasmesso da Herbert Westren Turnbull (31
agosto 1885 – 4 maggio 1961), un storico inglese della Matematica che ha
rinvenuto e tradotto l’epigramma greco, noto come Epitaffio di Diofanto. Si tratta
di un problema aritmetico proposto sotto forma di epigramma e fa parte di una
raccolta di quarantasei indovinelli, che il grammatico latino Metrodoro, durante il VI secolo dopo Cristo, incluse nell’Antologia Greca. Tutti i
quesiti corrispondono ad equazioni di primo grado ad un’incognita. Ecco il
testo dell’indovinello. Questa tomba rinchiude Diofanto e, con grande
meraviglia, dice matematicamente quanto ha vissuto. La sua giovinezza durò un
sesto della sua vita; poi la sua barba iniziò a crescere dopo un dodicesimo; si
sposò dopo un settimo e gli nacque un figlio dopo cinque anni. Il figlio visse
la metà degli anni del padre e il padre morì quattro anni dopo il figlio.
Quanti anni visse Diofanto?
Detta 𝑥 l’età di
Diofanto, il problema si traduce nell’equazione
1 6 𝑥 + 1 12 𝑥 + 1 7 𝑥 + 5 + 1 2 𝑥 + 4 = 𝑥 → 𝑥 = 84 .
Se l’epitaffio corrisponde a verità, Diofanto morì all’età di
ottantaquattro anni.
Un altro indovinello di tipo diofanteo è stato proposto, qualche anno fa,
quale test di ingresso agli studi universitari tecnico-scientifici. Ecco il
testo. Fra tre anni Matteo avrà il doppio dell’età che Sara aveva tre anni fa,
mentre ora il quadruplo degli anni di lui è pari al quintuplo degli anni di
lei. Se è possibile determinarlo, qual è l’età di Matteo e di Sara? Si indichi
con 𝑥 l’età di Matteo
e con 𝑦 quella di Sara.
Per determinare queste due incognite intere, è sufficiente impostare un sistema
lineare di equazioni, utilizzando le due condizioni imposte dal testo
dell’indovinello. Precisamente, l’affermazione contenuta nel testo fra tre anni
Matteo avrà il doppio dell’età che Sara aveva tre anni fa, in termini
analitici, si trasforma nell’equazione 𝑥 + 3 = 2(𝑦 − 3) → 𝑥 − 2𝑦 = −9. Similmente, l’affermazione ora il quadruplo degli anni di lui è pari
al quintuplo degli anni di lei, diventa 4𝑥 − 5𝑦 = 0. Mettendole
insieme, risulta il sistema di due equazioni lineari [𝑥 − 2𝑦 = −9 , 4𝑥 − 5𝑦 = 0] , la cui soluzione costituisce
l’obiettivo dell’esempio. Prima però di risolverlo, è opportuno verificare che
esso ammetta un’unica soluzione, per cui è necessario verificare che il determinante | 1 −2 4 −5| = 3 ≠ 0 sia diverso da zero. Si ottiene allora che
𝑥 = 15, 𝑦 = 12,
cioè Matteo ha quindici anni e Sara ne ha dodici. La figura che segue
illustra in maniera grafica l’intersezione tra le due rette 𝑦 =( 𝑥 + 9)/2 (blu), 𝑦 = 4/5𝑥 (rossa), cioè la soluzione grafica
dell’indovinello: l’asse delle ascisse rappresenta l’età di Matteo, quello
delle ordinate indica invece l’età di Sara, e il punto 𝑃 è la soluzione del problema.